Non ci sono parole che possano descrivere l’amarezza suscitata dalle immagini dei 30 cani ritrovati senza vita a Sciacca. È una tristezza sincera e profonda che ci obbliga a riflettere e ad interrogarci sul grado di civiltà che noi, uomini, abbiamo raggiunto. La violenza deve essere osteggiata in ogni modo e con qualunque mezzo. Eppure lo sgomento e la tristezza non possono, non devono trascendere nella disinformazione e men che meno nella istigazione all’odio nei confronti di chi, con impegno e passione, vive e amministra i territori.
Le sconcertanti accuse, strumentali e ancor più gravi perché provenienti da un uomo delle istituzioni, ing. Cocina, mosse a mezzo Facebook nei confronti del popolo di Sciacca (accusato di inciviltà e ignoranza) e della sua amministrazione, rei a suo dire del carneficina di cani odierna, non possono restare senza risposta.
Come può un uomo delle istituzioni pensare e scrivere parole così indegne? Come può un dirigente della Regione Siciliana, peraltro generalizzando tristemente, offendere quel popolo che, attraverso il pagamento delle tasse, gli assicura mensilmente lo stipendio? Come può un manager pubblico buttare in politica una faccenda così seria e drammatica puntando spudoratamente il dito verso gli amministratori locali? Pensi a lavorare per il bene dei siciliani invece di denigrarli ingiustamente sol perché un criminale, e dico uno, ha commesso una barbarie. Purtroppo, in ogni categoria ci sono delle pecore nere. Anche in quella dei direttori generali, possibilmente.
Non si può restare in silenzio perché, aldilà del tono sprezzante, provengono, appunto, da un uomo che è dentro le istituzioni. Gettare accuse infamanti di “inciviltà e ignoranza” nei confronti dei cittadini di Sciacca e della loro amministrazione ha solo lo scopo di istigare all’odio, tanto da arrivare a minacce di morte nei confronti della Sindaca e della sua famiglia, cavalcando un comprensibile sentimento di amarezza e rabbia. Ritengo che alla luce di quanto accaduto il Presidente della Regione Nello Musumeci debba al più presto sollevare l’ing. Cocina dall’incarico di Dirigente Generale del Dipartimento acque e rifiuti a lui assegnato appena qualche mese fa
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